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Professione Counseling
Una guida chiara ed essenziale per comprendere le origini filosofiche culturali del counseling e poterle sostenere a testa alta in questa contingenza così difficile e per esplorare e valorizzare tutte le possibili applicazioni pratiche della formazione professionale.
Il testo nasce come lavoro a più mani - una ventina! - e offre una panoramica ampia e stimolante delle peculiarità della professione counseling e delle sue possibili applicazioni.
Forse non tutti hanno chiaro che il counselor si fa portavoce di una visione dl mondo molto diversa da quella nel cui ambito si forma e opera lo psicologo. La dialettica è quella tra fenomenologia e positivismo, una visione dell’uomo e del mondo più aperta e dinamica, da una parte; e, dal’altra, una concezione ancora logico lineare, convinta di poter osservare in modo neutrale e definire la realtà dall’esterno.

Laddove lo psicologo, coerentemente col paradigma scientifico e analitico nel cui si forma, cerca di classificare l’individuo che a lui si rivolge in modo da potergli somministrare la cura più adatta, il counselor parte dal presupposto che non sia la realtà cosiddetta oggettiva quella determinante, quanto la percezione soggettiva della stessa. Intraprende quindi un percorso di ascolto ed empatia al fine di accompagnare il suo cliente – non “paziente”, inerme di fronte al professionista! – a comprendere non tanto i fatti in sé, quanto i significati di cui ha investito i fatti.

C’è un paradigma completamente diverso che separa questa due professioni, la pretesa dell’esistenza di una verità oggettiva da una parte e l’umile ma saggio riconoscimento del potere del fattore soggettivo nell’incontro/scontro con la realtà, che apre vasti orizzonti d’azione e trasformazione che non si declinano in modo univoco dal professionista al cliente, ma che coinvolgono necessariamente anche il counselor in prima persona, in quanto essere umano prima ancora che professionista.


Il lavoro counselor-cliente si rivela una collaborazione che non può prescindere dalla soggettività di entrambi, per esplorare, insieme, nuovo possibili punti di vista, nuovi possibili significati in grado di generare a propria volta un diverso atteggiamento interiore e comportamento esteriore. In quest’ottica, l’empatia, come Rogers ha sin dall’inizio sottolineato, è un fattore fondamentale, consente al counselor di risuonare con una lettura del mondo del suo cliente, ma innesca allo stesso tempo la possibilità che questi possa a sua volta risuonare con altri possibili punti di vista.

Il lavoro personale del counselor diventa fondamentale – come è ben spiegato nella pagine di questo prezioso libro – per conquistarsi quella “pulizia interna” necessaria a riconoscere e mettere da parte ogni eventuale proiezione, non attinente all’esperienza del cliente. Crescita personale, la formazione continua di un counselor, è proprio sapersi mantenere aperti a quanto “si muove dentro di sé”, mettendosi in gioco ogni volta di nuovo e diventando consapevoli delle proprie eventuali distorsioni percettive.

Il libro, di agile lettura, prosegue sottolineando la natura preventiva dell’intervento di counseling: “Impedire il disadattamento nelle nostre università, case e industrie, è forse più importante che saperlo affrontare una volta sviluppatisi”, ha infatti scritto Rogers.
La parola, a questo punto, viene data ai counselor, a coloro che hanno già terminato il percorso che stanno operando come professionisti in diversi ambiti, offrendo una panoramica delle diverse possibili applicazioni della professione, non in modo teorico, ma pratico, corredando di interviste e precisazioni ogni campo esplorato.

Di grande valore anche un indagine messa in atto contattando 368 counselor e proponendo loro un questionario, a cui 181 hanno risposto, permettendo una prima visione d’insieme sulla popolazione italiana dei counselor e sulla loro situazione occupazionale, iscrizione alle associazioni di categoria, età titolo di studio, residenza, ecc.

Queste “venti mani” hanno saputo sicuramente lavorare bene insieme, coordinate da Piera Campagnoli, che ha curato l’edizione del libro e che a sua volta è la fondatrice della Scuola di Counseling Familiare e dell’età evolutiva con sede a Gorgonzola (Mi).
Uno strumento utile per chi già lavora in questa professione e vuole fare il pieno di carica ed entusiasmo per questa scelta professionale e per chi vuole avvicinarsi e può trovare molte informazioni utili e risposte a domande inevitabili quando si comincia a valutare di intraprendere questa nuova carriera.


La presentazione e l'indice del libro
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