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Siamo tutti parte del tutto
Siamo tutti foglie dello stesso albero, siamo tutti cellule dello stesso corpo, la Terra. La coscienza dell'unità può essere il punto di partenza per reinventare il nostro modo di essere al mondo e di relazionarci con esso.
"Il vero miracolo non è camminare sull'acqua o sull'aria, ma camminare su questa terra", dice il monaco vietnamita Thich Nhat Hanh; "E' il fatto stesso di essere vivi che è sacro; essere è una benedizione", ripeteva sempre Rabbi Abraham Heschel, teologo e filosofo. "Ama il mondo come te stesso: potrai allora aver cura di ogni cosa", è scritto nel Tao Te Ching. "Nella realtà più profonda, al di là di tempo e spazio, potremmo tutti essere membri di un unico corpo", sono parole del fisico e matematico James Jeans.

Citazioni e pensieri colti in tempi e figure diverse, che additano a una visione unitaria della vita come da sempre saggi e maestri di ogni tradizione non hanno mai mancato di fare.
Il Gioco della Lila, nell'antica tradizione indiana dei Rig Veda, racconta come nell'esistenza terrena l'Unità si fraziona nella Molteplicità al solo scopo di godere della propria creazione dagli innumerevoli diversi punti di vista. La vita è così un gioco, il Sacro Gioco, in cui la priorità è il piacere stesso di giocare, al di là del ruolo che ci si trova a impersonare, proprio come i bambini si divertono a ricorrersi... sia come guardie, che come ladri.

I miti sono sempre forme simboliche e sintetiche per esprimere concetti complessi, più facilmente comprensibili nel linguaggio analogico della metafora che in quello più rigido del pensiero lineare. Come spiegare altrimenti, infatti, un concetto così poco... logico, come quello che ridurrebbe titoli, onori, ricchezze e possedimenti in meri accessori, insignificanti in sé, dell'unico evento in realtà degno di nota: il vivere in sé.

"Voi siete già illuminati; tutto quello che dovete fare è risvegliarvi a questa realtà", è l'insistente messaggio dei maestri zen, che propongono meditazioni e riflessioni atte a cortocircuitare la percezione convenzionale e limitata che abbiamo della vita per aprirci a una percezione più vasta, in cui scopriamo di essere parte di una realtà ben più vasta.

"Un essere umano è parte dell'intero che chiamiamo Universo, una parte limitata nel tempo e nello spazio. - dice Albert Einstein - Ha esperienza di sé, dei suoi pensieri e sentimenti, come fosse separato dal resto, una sorta di illusione ottica della sua coscienza. Questa illusione è per noi come una prigione, che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per poche persone che ci sono vicine. Il nostro compito deve essere liberarci da questa prigione, ampliando al nostra cerchia di compassione per includere ogni creatura vivente e l'intera natura nella sua bellezza". E questa volta è uno scienziato che parla, non più un mistico.

Se questa visione sembrava prevalentemente orientale o sciamanica, sono sempre più frequenti le voci autorevoli nel mondo culturale occidentale che ripongono una visione unitaria della realtà. La filosofia perenne di Aldous Huxley afferma ripetutamente che siamo tutti fondamentalmente uno, la psicologia transpersonale di Ken Wilber e di Stanislav Grof sottolinea quanto siamo tutti sotto l'incantesimo di una percezione dualistica della realtà per cui "io sono qui dentro" e "il resto del mondo è qui fuori". L'ecopsicologia invita i professionisti in ambito psicologico a riconoscere che "ai suoi livelli più profondi la psiche è legata alla terra".

L'io racchiuso nella pelle deve essere ampliato dalla realizzazione che l'uomo è parte integrante del tutto, una consapevolezza che si traduce nella vita quotidiana in una scala di valori in cui le persone sono sempre più importanti delle cose e la qualità delle relazioni è più importante della quantità di possedimenti. Una consapevolezza che si traduce in piccole e grandi scelte dettate non più soltanto da motivazioni di sopravvivenza e benessere personale, ma anche di sensibilità, attenzione e impegno nei confronti di tutto ciò che consideriamo "altro da noi" ma che è invece parte dell'unità di cui siamo tutti parte.

Siamo tutti foglie dello stesso albero, e questo non è un concetto nuovo su queste pagine, siamo tutti cellule dello stesso corpo - la Terra! - proprio come le cellule dell'unghia del mignolo del nostro piede sono strettamente connesse al resto del corpo. La coscienza dell'unità può così essere il punto di partenza per reinventare il nostro modo di essere al mondo e di relazionarci con esso.



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