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Laudato Si'
L'Enciclica "sulla cura della casa comune" è un testo chiaro e coraggioso, con la giusta dose di critica e preoccupazione combinate con la fiducia nel risveglio delle coscienze e con un invito urgente a rinnovare il dialogo sul “modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta”. Da divulgare, studiare, mettere in pratica!
Sono i principi di base dell’Ecopsicologia quelli che emergono, in linguaggio chiaro, scorrevole e accessibile a tutti, da questa attesa ma sorprendente “enciclica ecologica” offerta al mondo da Papa Francesco e presentata ufficialmente il 18 giugno del 2015.
Un gigantesco passo in avanti – realizzato, non a caso, da un “gigante” – nello sviluppo di una maggior intelligenza ecologica, di una coscienza planetaria, di un maggior impegno collettivo verso il consolidarsi di una evoluzione dell’umanità “da ego a eco”. L’Enciclica è una guida verso un’assunzione di oneri e onori della “cittadinanza ecologica”, come definisce l’autore, quello che in Ecopsicologia “cittadinanza terreste”, citando il sociologo Edgar Morin.

"Laudato si’ - Sulla cura della casa comune" diffonde con fiducia e speranza nel mondo quasi duecento pagine, ricche di note e di riferimenti bibliografici, divise in sei densi capitoli (il virgolettato è citazione testuale dall’Enciclica):

1. Quello che sta accadendo alla nostra casa in cui Papa Francesco esplora “gli effetti del degrado ambientale, dell’attuale modello di sviluppo e della cultura dello scarto sulla vita delle persone”, denunciando il fatto che “la crescita degli ultimi due secoli non ha significato in tutti i suoi aspetti un vero progresso integrale e un miglioramento della qualità della vita”.

2. Il vangelo della creazione, che esplicita la tremenda responsabilità dell'essere umano nei confronti della creazione, sottolineando l'intimo legame tra tutte le creature. Viene riportata una ricca selezione di quei passi della Bibbia e del Vangelo che offrono precise indicazioni per una gestione accurata ed ecologica delle risorse del Pianeta, ricordando che l'ambiente è un bene collettivo, è patrimonio di tutta l'umanità e che ne abbiamo tutti la responsabilità: “Se riconosciamo il valore e la fragilità della natura, e allo stesso tempo le capacità che il Creatore ci ha dato, questo ci permette oggi di porre fine al mito moderno del progresso materiale illimitato”.
In queste pagine, Papa Francesco entra in temi che toccano da vicinissimo la pratica dell’Ecopsicologia: “Tutta la natura, oltre a manifestare Dio, è luogo della sua presenza. (…) La scoperta di questa presenza stimola in noi lo sviluppo delle virtù ecologiche”.

3. La radice umana della crisi ecologica, che va dritto al cuore della questione: ”L’umanità è entrata in una nuova era in cui la potenza della tecnologia ci pone di fronte ad un bivio”. Pur riconoscendo i grandi meriti del progresso “l’uomo moderno non è stato educato al retto uso della potenza” (…) e “a questo si aggiungono le dinamiche dei media e del mondo digitale, che, quando diventano onnipresenti, non favoriscono lo sviluppo di una capacità di vivere con sapienza, di pensare in profondità, di amare con generosità”. (…) “L’immensa crescita tecnologica non è stata accompagnata da uno sviluppo dell’essere umano per quanto riguarda la responsabilità, i valori e la coscienza”.
Il messaggio – ancora una volta intriso di quegli stessi obiettivi dell’Ecopsicologia, è forte: “La cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale, all’esaurimento delle riserve naturali e all’inquinamento. Dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza di fronte all’avanzare del paradigma tecnocratico”.

4. Un'ecologia integrale è quella auspicata. Un’ecologia che “comprenda chiaramente le dimensioni umane e sociali”: (…) “È fondamentale cercare soluzioni integrali, che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali. Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura”. Come sottolinea Papa Francesco: “Tutto è connesso” e la natura non è “qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita. Siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati”.

5. Alcune linee di orientamento e di azione è un riepilogo di tutto quanto è già stato fatto a livello di summit internazionali e di attivismo ambientalista, con un focus marcato sull’attenzione alla questione sociale e legata all’attualità. La dottoressa Carolyn Woo, economista, presente nell'aula del sinodo alla presentazione dell'enciclica di papa Francesco, ha definito la Laudato si’ “un’enciclica poetica e pragmatica insieme, che chiama a una autentica conversione ecologica”, soprattutto in campo economico. Il messaggio è forte e diretto: “L’interdipendenza ci obbliga a pensare a un solo mondo, ad un progetto comune” (…) “Affinché sorgano nuovi modelli di progresso abbiamo bisogno di cambiare il modello di sviluppo globale”.
Non mancano considerazioni molto pragmatiche: “Gli sforzi per un uso sostenibile delle risorse naturali non sono una spesa inutile, bensì un investimento che potrà offrire altri benefici economici a medio termine. Se non abbiamo ristrettezze di vedute, possiamo scoprire che la diversificazione di una produzione più innovativa e con minore impatto ambientale, può essere molto redditizia”.

6. Educazione e spiritualità ecologica approfondisce l’invito all’azione focalizzandosi su quanto ogni singolo individuo può fare, riformulando, per cominciare, la visione stessa di sé e del mondo: “Prima di tutto è l’umanità che ha bisogno di cambiare. Manca la coscienza di un’origine comune, di una mutua appartenenza e di un futuro condiviso da tutti”. (…) “La situazione attuale del mondo provoca un senso di precarietà e di insicurezza, che a sua volta favorisce forme di egoismo collettivo”. (…)
“Eppure, non tutto è perduto, perché gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi, al di là di qualsiasi condizionamento psicologico e sociale che venga loro imposto” e in questo sottolinea proprio la visione umanistica alla base della pratica dell’Ecopsicologia.
“Ci troviamo davanti ad una sfida educativa” conclude Papa Francesco, sottolineando l’importanza di agire e investire sugli ambiti educativi. San Francesco viene suggerito come modello di “sana relazione col creato” che si traduca, allo stesso tempo, in una “conversione ecologica” della persona


Per quanto il discorso già appaia molto ricco, innumerevoli altri temi sono stati toccati dall’Enciclica: i cambiamenti climatico, la questione dell’acqua, la biodiversità, il principio del bene comune, la giustizia tra le generazioni, il sistema di governance degli oceani, la giustizia sociale, l’autosufficienza locale come modello economico, la ricerca di nuovo stili di vita, il dialogo e la trasparenza nei processi decisionali, politica ed economia per la pienezza umana,. religioni in dialogo con le scienze, educare all'alleanza tra l'umanità e l'ambiente, la preghiera per la nostra Terra.

E’ un manifesto, uno squillo di tromba per il risveglio delle coscienze, un invito “a cercare altri modi di intendere l’economia e il progresso”, nuovi modi di intendere il nostro stesso essere e divenire nel mondo. E’ un evento storico, epico, è un testo che deve entrare in tutte le case, in tutte le Scuole.

Non vi basti quello che ho scritto! Per leggere più approfonditamente in prima persona,
ecco il link al testo integrale
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Provo immensa gratitudine per questo grande lavoro realizzato per l’Umanità, per la Terra, per il futuro comune! Grazie Francesco.
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