Guardare con occhi nuovi
Un allenamento dell'attenzione cosciente, a partire dalla focalizzazione su dettagli del mondo esterno,per promuovere maggior consapevolezza e presenza allla vita. Una prima esercitazione di Green Mindfulness.
Per promuovere consapevolezza, presenza, "mindfulness", non basta guardarsi dentro, dobbiamo anche imparare a guardare fuori.
Situazioni apparentemente simili sono sempre diverse l’una dall’altra, persone apparentemente tutte d’un pezzo hanno risvolti, sfaccettature e risorse insospettate, problemi di ieri non sono quelli di oggi, anche se vengono definiti con lo stesso nome…
“Non si entra due volte nello stesso fiume”, aveva detto il buon Eraclito 2500 anni fa e questo ci porta a concludere che ogni singola situazione merita un’attenzione tutta speciale perché è sempre e comunque una situazione nuova.
Sono maestri i bambini, nel guardare la realtà per quello che è e non per quello che si crede, si teme o si vuole che sia. Da adulti abbiamo un campionario sempre più vasto di esperienze che, per facilitarci la vita, il cervello accorpa per similitudine, facendoci spesso sembrare simili due cose in realtà uniche e irripetibili.
Come si fa?
Cominciate ad allenarvi focalizzando l’attenzione su un singolo oggetto. Scegliete momenti che sarebbero comunque di inattività – un’attesa in sala d’aspetto, un viaggio con i mezzi pubblici, una fila in autostrada – e scegliete un soggetto o un luogo da esplorare, anche solo con la vista. Guardatelo a prescindere la sua funzione, come se lo vedeste per la prima volta, come se non sapeste neppure a che cosa serve:
Dopo poco, sicuramente scoprirete dettagli che a prima vista vi erano sfuggiti e che vi danno un’idea più completa e più reale, di ciò che state osservando.
Tratto da: "Stop allo Stress", Urra-Feltrinelli, 2011Situazioni apparentemente simili sono sempre diverse l’una dall’altra, persone apparentemente tutte d’un pezzo hanno risvolti, sfaccettature e risorse insospettate, problemi di ieri non sono quelli di oggi, anche se vengono definiti con lo stesso nome…
“Non si entra due volte nello stesso fiume”, aveva detto il buon Eraclito 2500 anni fa e questo ci porta a concludere che ogni singola situazione merita un’attenzione tutta speciale perché è sempre e comunque una situazione nuova.
Sono maestri i bambini, nel guardare la realtà per quello che è e non per quello che si crede, si teme o si vuole che sia. Da adulti abbiamo un campionario sempre più vasto di esperienze che, per facilitarci la vita, il cervello accorpa per similitudine, facendoci spesso sembrare simili due cose in realtà uniche e irripetibili.
Come si fa?
Cominciate ad allenarvi focalizzando l’attenzione su un singolo oggetto. Scegliete momenti che sarebbero comunque di inattività – un’attesa in sala d’aspetto, un viaggio con i mezzi pubblici, una fila in autostrada – e scegliete un soggetto o un luogo da esplorare, anche solo con la vista. Guardatelo a prescindere la sua funzione, come se lo vedeste per la prima volta, come se non sapeste neppure a che cosa serve:
- Notate i dettagli, colore, spessore, densità, diversi materiali coinvolti; se si tratta di un oggetto.
- Forme, elementi, dinamiche; se si tratta di un luogo o di una situazione.
- Guardatelo col solo obiettivo di raccogliere dati; senza giudizio, senza aspettativa, senza preoccuparvi della sua funzionalità.
- Focalizzate tutta l’attenzione sull’istante presente.
Dopo poco, sicuramente scoprirete dettagli che a prima vista vi erano sfuggiti e che vi danno un’idea più completa e più reale, di ciò che state osservando.
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