Ecopsicologia al Castello di Padernello
"Non rassegnamoci all'evitabile": intervento al Convegno "La natura dell'uomo" organizzato dal Collegio delle Università di Milano e dalla Fondazione Castello di Padernello, il 14 novembre 2009 a Padernello (Bs).
Il dilagante disagio personale e sociale è riconducibile a una progressiva perdita di connessione con l'ambiente naturale e con la mancata consapevolezza di essere tutti parte di un unico ecosistema terrestre. Intervento al Convegno "La natura dell'uomo" organizzato dal Collegio delle Università di Milano e dalla Fondazione Castello di Padernello, il 14 novembre 2009 a Padernello (Bs).
Esistono connesioni molto strette tra la visione che abbiamo di noi stessi e quella che abbiamo del mondo. Noi non siamo soltanto "mente", così come il mondo in cui viviamo non è solo "urbanizzato". Attraverso l'incontro con la wilderness, la natura selvatica, è possibile rientare in contatto anche con gli aspetti più spontanei e vitali della nostra natura individuale.
L'ecopsicologia si pone l'obiettivo di favorire il recupero del senso di connessione col Pianeta Terra attraverso un lavoro sulla visione di sé. Più a fondo conosciamo noi stessi, più facilmente entriamo in contatto con l'inconscio ecologico, la memoria sopita della nostra origine terrestre - scritta nel nostro dna - di cui abbiamo perso la consapevolezza.
Dalle idee all'azione: l'ecopsicologia trova applicazione pratica in diversi ambiti:
- psicologia, per facilitare la crescita personale e l'ampliamento della conoscenza di sé
- educazione ambientale, per avvicinare esperienzialmente alla natura e allenare a riconoscere le "creature altre" come compagni di viaggio
- formaziona aziendale, per creare relazioni interpersonali di qualità e favorire coinvolgimento e interazione.
Il fulcro dell'ecopsicologia è il risveglio della consapevolezza del potere personale di ogni singolo individuo, del margine di azione che abbiamo tutti a disposizione. L'invito è quello di "non rassegnarci all'evitabile", ma trovare ognuno il nostro posto nel mondo, al servizio della Vita.
Esistono connesioni molto strette tra la visione che abbiamo di noi stessi e quella che abbiamo del mondo. Noi non siamo soltanto "mente", così come il mondo in cui viviamo non è solo "urbanizzato". Attraverso l'incontro con la wilderness, la natura selvatica, è possibile rientare in contatto anche con gli aspetti più spontanei e vitali della nostra natura individuale.
L'ecopsicologia si pone l'obiettivo di favorire il recupero del senso di connessione col Pianeta Terra attraverso un lavoro sulla visione di sé. Più a fondo conosciamo noi stessi, più facilmente entriamo in contatto con l'inconscio ecologico, la memoria sopita della nostra origine terrestre - scritta nel nostro dna - di cui abbiamo perso la consapevolezza.
Dalle idee all'azione: l'ecopsicologia trova applicazione pratica in diversi ambiti:
- psicologia, per facilitare la crescita personale e l'ampliamento della conoscenza di sé
- educazione ambientale, per avvicinare esperienzialmente alla natura e allenare a riconoscere le "creature altre" come compagni di viaggio
- formaziona aziendale, per creare relazioni interpersonali di qualità e favorire coinvolgimento e interazione.
Il fulcro dell'ecopsicologia è il risveglio della consapevolezza del potere personale di ogni singolo individuo, del margine di azione che abbiamo tutti a disposizione. L'invito è quello di "non rassegnarci all'evitabile", ma trovare ognuno il nostro posto nel mondo, al servizio della Vita.
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