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Il 5° convegno internazionale dell’European Ecopsychology Society
Dal 26 al 30 settembre 2015 si sono incontrati nella valle di Amari, nel cuore dell’isola di Creta, in Grecia, partecipanti da undici nazioni e quattro continenti, dall'Hawaii alla Grecia, dall’Inghilterra al Sudafrica.
Il paesaggio antico ed essenziale della Grecia, culla della civiltà occidentale, è stato teatro di un incontro unico nel suo genere tra ecopsicologi, ecoterapeuti, ecotuner, psicologi sociali e ambientali che hanno condiviso visioni e esperienze in cui ecologia e psicologia, amore per la natura e attenzione all’evoluzione dell’essere umano si intrecciano e complementano a vicenda.

Il convegno è stato aperto – con tre interventi iniziali – dal comitato organizzatore con, in testa, Kleio Apostolaki, fondatrice della Hellenic Ecopsychology Society e creatrice dell’evento; Teresita Dominguez, presidentessa EES; Marcella Danon co-fondatrice di EES; con la presenza virtuale di Jorge Conesa Sevilla, co-fondatore di EES.
Nell’arco delle cinque intensissime giornate hanno avuto luogo tante attività: una cerimonia di apertura, una sessione introduttiva di giochi per facilitare la conoscenza reciproca, quattordici conferenze, otto workshop, una festa con cibi, musica e danze tradizionali cretesi, due uscite nella wilderness, una cerimonia finale, oltre ad altre iniziative di piccoli gruppi durante le serate. Il convegno ha avuto tre lingue ufficiali, inglese, spagnolo e italiano, arricchendo la conoscenza basica di tutti in queste tre lingue!

Cominciamo dalle relazioni, tenutesi all’Hotel Alexander, nel paese di Geriakari, al centro dell’Isola, tra montagne, ruscelli e boschi.
Marco Aurélio Bilibio, psicologo e teraputa della Gestalt, rappresentante di EES Brasile, a partire da uno studio comparato tra mitologia greca e mitologia degli indios dell’Amazzonia, ha parlato del comportamento narcisista oggi socialmente diffuso e del rischio di una quinta estinzione di massa causata non da eventi naturali ma dall’attività umana stessa.
Kleio Apostolaki, psicologa clinica e psicoterapeuta, rappresentante di EES Grecia, ha parlato del “contributo dell’Ecopsicologia ad anime in crisi in un mondo in crisi”, titolo stesso del convegno EES 2015.
Marcella Danon, psicologa e giornalista, rappresentante di EES Italia e direttrice di Ecopsiché, la Scuola di Ecopsicologia italiana, ha presentato una mappa dei contributi culturali, filosofici e scientifici alla radice dell’Ecopsicologia e le sette direzioni in cui i suoi rami si traducono in azione in diversi ambiti operativi.
Teresita Dominguez, psicoterapeuta junghiana, rappresentante di EES Uruguay, direttrice del Centro de Ecopsicología del Uruguay, ha parlato delle esperienze trasformative che avvengono nella pratica psicoecoterapeutica all’aperto, in un processo di collaborazione tra terapeuta e natura.
Julianne Skai Arbor, educatrice ambientale e fotografa professionista, ha presentato un filmato sulla sua esperienza realizzata in Australia di ricerca, incontro e dialogo con alberi monumentali nelle aree di Parco più selvagge.
Claudio Pereira, psicologo sociale, coach e consulente permaculturale, rappresentante di EES in Cile, ha presentato la sua ricerca di dottorato sugli ecovillaggi, mettendo in evidenza le peculiarità trasformative connaturate a questo movimento presente e in espansione in tutto il mondo.
Azra Vazeou, psicologa sociale greca, ha presentato una ricerca sul senso di appartenenza ai luoghi e sui significati dati alla casa. A partire dagli studi di Bowlby sull’attaccamento è stato ampliato il campo di esplorazione e riflessione sul tema "casa" e si sono aperte le porte per esplorare anche la relazione con l’ambiente naturale, sulla terra come “casa”.
Joe Hinds, psicologo ambientale inglese, ha presentato una relazione sull’importanza di un contatto diretto con la natura per creare le condizioni ottimale per un “risveglio eudemonico”, un concetto dell’antica filosofia greca che si riferisce al “vivere bene”.
Jorge Conesa Sevilla, biologo, psicologo e semiologo californiano, rappresentante di EES Usa, ha parlato, in teleconferenza, della Paleopsicologia, che studia le connessioni dell’essere umano con la linea filogenetica di tutti i suoi antenati, partendo dal presupposto che nel livello psicologico presente si esprime la totalità della nostra storia.
Ezequiel Alvarez Vega, psicologo bioenergetico, rappresentante di EES Argentina, ha presentato un filmato sull’intensità dell’incontro tra il corpo e la natura, sottolineando come i primi bei ricordi di tutti sono spesso correlati a esperienze in natura.
Danielle Richardson, Insegnante di yoga certificata, dalle Hawaii, ha presentato il suo studio sulla “reciprocità dinamica: dai sistemi lineari a quelli circolari”, sottolineando la nostra interdipendenza e continua interazione con altre creature e sistemi viventi, sul piano micro e macro. Da qui l’importanza di un cambio di mentalità che riconosca e gestisca con rispetto queste reciprocità.
Aristides Stournas, psichiatra greco, ha presentato la pratica e lo studio casi del “Respiro non direttivo”, che unisce la pratica di respirazione olotropica col metodo di “intervento non direttivo “ di Michel Lobrot, che aiuta a integrare il materiale che emerge dall’inconscio attraverso la respirazione circolare.

Molto potenti anche i workshop, tenutisi all’aperto, in prossimità di una antica chiesa ortodossa del 14° secolo e sulla cima del monte Psiloritis, a 1800 metri di altezza.
Belen Martin Serrano, psicologa clinica spagnola, ha presentato il progetto “Que arbol eres tu” - che albero sei - realizzato in Spagna su ispirazione di What’s your tree, con cui ha accompagnato e sta accompagnando gruppi di giovani a chiarire la loro identità e i loro obiettivi di vita con programmi all’aperto e attività di land art. Alcune di queste attività sono state fatte vivere al gruppo congressuale, con la realizzazione finale di un attività artistica di gruppo.
Il secondo workshop è stato quello di Serena Palermiti, ecotuner italiana, geologa e interprete ambientale calabrese, che ha presentato la sua metodologia di lavoro con giovani in natura, Deep Eco Slow Mind, facendo vivere un’esperienza di gruppo per connettersi con un luogo naturale con attenzione, apertura e fantasia.
Bruno Gentili, fisico e informatico italiano, ha parlato di geometria armonica presentando il labirinto come metafora del percorso di autorealizzazione personale, dall’esterno verso il centro, verso la connessione col proprio sé; e transpersonale, dal proprio centro verso l’esterno, verso l’applicazione dei propri talenti nel mondo. Nel workshop è stato anche insegnato come tracciare labirinti stile quello di Cnosso.
Enrique Repiso Vallejo e Luz Dominguez Galache, entrambi psicologi, fondatori della Escuela de Ecopsicologia ad Arenas de San Pedro e rappresentanti EES in Spagna, hanno proposto il loro workshop nella magica cornice delle vetta del monte più alto di Creta, facendo vivere un’esperienza di “inmersion en la naturalezza”, di dialogo e contemplazione della natura come occasione per connettersi più in profondità con se stessi nel “qui e ora”.
Julianne Skai Arbor, ha poi proposto in un bosco una pratica di “Forest ecotherapy”, ispirata alle ricerche giapponesi sul potere terapeutico del contatto con ambienti boschivi, in cui ha condotto un lavoro di connessione con la terra e il dialogo con un albero in particolare.
Ezequiel Alvarez Vega, ha coinvolto il gruppo in una pratica di bioenergetica in cui il contatto fisco tra le persone diventa preludio per ritrovare una forma di contatto più approfondito anche con la Terra.
Marion Rios, psicologa e antropologa colombiana, insieme a Claudio Pereira hanno condotto una coinvolgente esperienza che ha fatto vivere al gruppo un’ampia gamma di emozioni e di possibilità di esprimere le stesse attraverso il movimento e il suono.
La serie dei workshop si è conclusa con una esperienza di Ecocounseling condotta da Marcella Danon in cui i partecipanti hanno avuto un temo a diposizione per essere ascoltati e ascoltare con una totale apertura e disponibilità.

Il ‘poco’ tempo rimasto, in un programma già così ricco, è stato ravvivato da danze e canti, alcuni organizzati e altri spontanei, e il gruppo internazionale è stato calorosamente accolto nell’ambito dei festeggiamenti tradizionali in corso nel paese di Geriakari in occasione della distillazione del raki, bevenda nazionale a base di anice.
Il congresso si è concluso solennemente e gioiosamente con una cerimonia Guaranì, condotto da Teresita Dominguez, col rito della sacra pipa e del mate e con l’utilizzo del canto e di un giro col “talking stick”, il bastone della parola.

Questo incontro internazionale, il quinto di EES, ha rappresentato un salto di qualità nella vita dell’associazione, che ormai include la rappresentanza di dieci paesi (Usa, Italia, Uruguay, Grecia, Spagna, Messico, Argentina, Puerto Rico, Australia, Cile) e ha avviato, in questo congresso, un processo di inclusione per un undicesimo paese. E’ stato un evento… storico e la rete mondiale dell’Ecopsicologia ne esce rafforzata e più vitale che mai. Arrivederci in Uruguay per il convegno internazionale di settembre 2017!


fotografie di Gabriella Patriarca, Federica Remondi, Lilly Di Carlo e Marcella Danon

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