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La via dell'amicanza
Possiamo fare un salto in avanti nella qualità della nostra vita cambiando atteggiamento nei confronti di ciò che ci circonda e coltivando un dialogo fiducioso con chi incontriamo e con ciò che ci succede.
Sentirsi attratti, curiosi, bendisposti. Avere voglia di conoscere più a fondo, di dialogare, di fare cose insieme in piacevole sinergia. Questo è quello di cui, come specie e come singoli individui, abbiamo bisogno di conquistarci nei confronti del mondo in cui viviamo, con tutte le sue creature, umane e non umane. ‘Amicanza’ è una atteggiamento interiore di apertura, è il desiderio di entrare in relazione, è un’intenzione di pace, di gioia, di gioco. Può essere il preludio dell’amicizia. L’amicizia è già un sentimento più forte e più solido, è un impegno reciproco, è il risultato di esperienze vissute insieme, è l’albero in fiore… l’amicanza è il seme, la predisposizione, prima ancora di sapere quale sarà la reazione e la risposta dell’altro, chiunque sia questo “altro”, un sapiens, un animale, un bosco o un ruscello.

Coltivare amicanza vuol dire scegliere di vivere “come se la Terra fosse importante”, il mitico titolo del primo convegno – tenutosi all'università di Harvard, nel 1990 – in cui si parlò per la prima volta ufficialmente di Ecopsicologia; vuol dire predisporsi a consolidare un atteggiamento ben preciso nei confronti della propria quotidianità, mantenendo sempre vivo quel margine di disponibilità a ‘sapere di non sapere’, di socratica memoria; vuol dire fare proprio il presupposto che questo Pianeta non è necessariamente una valle di lacrime, ma anzi, un potenziale luogo di gioia in cui poter giocare – il “Gioco della Lila”, si chiama questo atteggiamento nella tradizione indiana dei Rig Veda – a esplorare le innumerevoli possibilità che l’esperienza materiale offre.

Amicanza è la prima tappa di un percorso di crescita ecopsicologicamente orientato per diventare cittadini terrestri, per ampliare orizzonti e innalzare il livello degli obiettivi prefissati, oltre i limiti dell’ego incapsulato nella pelle, riconoscendo che la soddisfazione più profonda la sperimentiamo quando sentiamo di poter essere utili anche agli altri, quando ci dedichiamo a attività, impegni e cause che fanno cantare il nostro cuore e danno un senso più alto alla nostra vita. Il benessere di cui abbiamo bisogno per stare bene davvero non è solo quello materiale, è prima di tutto quello interore, valoriale, esistenziale che nasce dalla capacità di riconoscere la vita come un’esperienza entusiasmante e sorprendente, se solo oltrepassiamo i confini dell’abitudine, della diffidenza, della paura, e ci apriamo alla possibilità di sentire e degustare quello che la vita propone ogni giorno con la stessa meraviglia con cui i bambini si aprono al mondo… quando viene loro permesso di farlo.

Amicanza vuol dire dare attenzione, importanza e ascolto a tutto che ci succede e ci circonda, con il desiderio implicito di entrare in relazione, in relazione ecologica, in cui c’è una parità nell’incontro, in cui divento un IO che incontra un TU, sentito allo stesso livello, al di là di ogni possibile differenza, un incontro che diventa occasione di arricchimento reciproco e non più di contrapposizione e conflitto. E’ la base di intelligenza emotiva ed ecologica di cui abbiamo tutti bisogno, come singoli individui e come società intera, per affrontare insieme le emergenze incombenti sul piano sociale e ambientale. Amicanza è la cittadinanza ecologica di cui parla papa Francesco, nella sua Enciclica Laudato Sì, nel suo invito a unificare l’impegno verso la cura della casa comune. Un invito già esplicitato in altri termini da Edgar Morin parlando di cittadinanza terrestre, da Leonardo Boff, col termine coscienza planetaria, da Thomas Berry, ecologo e teologo, che annuncia l’inizio dell’era ecozoica.

L’Ecopsicologia fa suo l'impegno di facilitare questa espansione di coscienza e di allenare le competenze necessarie per vivere sulla Terra con gioia e impegno attivo. Il primo passo è quello di imparare l’ABC delle relazioni ecologiche, dell’interazione IO-TU, dell’incontrare l’altro con attenzione, rispetto e volontà di sinergia, un atteggiamento che poi si traduce in amicanza con la Terra. Una pratica che cambia il modo di vivere la propria vita.






Grazie a Ana Cláudia Alleotti, che mi ha donato la chiave per poter scrivere questo articolo e per far fare un ulteriore salto di qualità al mio lavoro introducendo nella formazione di base all’Ecopsicologia Applicata l’Amicanza come meta.

Il prossimo seminario sulla "Via dell'Amicanza:
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