eco we
I bambini guardano mentre aspettano un treno
I messaggi pubblicitari di cui siamo bombardati arrivano senza filtri ai bambini contribuendo a creare una visione parziale e distorta della reltà e dei valori davvero importanti nella vita.
L’educazione ambientale è un aspetto di cui si sta scoprendo l’importanza in questi ultimi anni. La psicologia ambientale riconosce gli effetti di un contatto o mancato contatto con la natura da un punto di vista psicologico. L’ambiente con cui siamo in contatto ha ricadute di tipo cognitivo ed emotivo.
Il bambino osserva il mondo con lo scopo progettarsi dando contemporaneamente un significato a sé e al mondo. Questo processo di apprendimento copre l’intero l’arco della vita.
Secondo Sartre (1943), l’essere umano, a partire da una situazione data, crea originariamente tutti i motivi e tutti i moventi che possono condurlo alle azioni parziali, e dispone il mondo con i suoi significati”. Una volta il mondo era quello dell’ambiente naturale, oggi molti bambini vivono nella “foresta tecnologica”.

Prendiamo allora come “situazione data” una grande stazione come quella di Milano, in una qualsiasi giornata. In stazione, a ogni binario, sono piazzati video grandi e moderni che con i loro suoni e colori catturano l’attenzione. Sono lì forse per informare i viaggiatori che devono ricordarsi di obliterare i biglietti prima della partenza? Per informare sui collegamenti con mezzi su “gomma”? Per indicare dove sono i bagni pubblici o l’ufficio relazioni con il pubblico? Le farmacie aperte nella zona o i luoghi di pubblica utilità per i viaggiatori?

No, vi si vedono immagini che si susseguono ora rapidissime ora lente, corpi di uomini “scolpiti”, donne eteree o ammiccanti con sfondi in toni pastello. Immagini che presentano visi sorridenti o paesaggi meravigliosi, per catturare la tua parte bambina che ha voglia di sognare, sperare, stupirsi con colori in mezzo a tutto quel grigio del binario. Che sia un documentario del National Geographic? Per fare cultura e informare mentre intrattiene i viaggiatori in attesa del treno?
No, è solo pubblicità, accattivante e patinata, sempre più enigmatica e soffusa in cui stenti a capire il genere di prodotto reclamizzato.

Sono immagini molto belle, create per entrare nell’universo di ciò che amiamo e ci è caro, familiare. Possiamo pagare per avere quella bella auto che corre in uno splendido paesaggio toscano, salvo poi accorgersi, guidandola, che non c’è traccia né della presenza sinuosa della donna sedeva di fianco al guidatore nella pubblicità né del bel paesaggio naturale attraversato dall’auto. Neanche l’ombra, solo le solite macchine e il cemento di sempre, la solita puzza di smog. Sedotti, si è stati sedotti…

Almeno a casa il televisore lo puoi spegnere. In stazione sei costretto a stare vicino al binario altrimenti rischi di perdere il treno. Alcuni provano a canticchiare mentalmente un motivetto per distrarsi dai suoni e dalle parole provenienti dal video. C’è chi tenta di leggere sforzandosi di mantenere la concentrazione. Stare a naso in sù con la bocca semiaperta e l’espressione ebete è facile . Centrarsi sui propri interessi e pensieri è come remare controcorrente: faticoso.

Anche i bambini attendono con i genitori i treni ai binari guardano e, secondo Berne (1972), costruiscono il loro rapporto col mondo a partire da convinzioni molto precoci. Può essere interessante, per pedagogisti e psicologi, interrogarsi sulla valenza educativa di un tale ambiente per i bambini.

Oppure è più consono per loro mantenere una posizione di neutralità e dedicarsi agli aspetti educativi confinati nelle aule scolastiche o nella mura domestiche? Un parere, un interessamento in merito degli “esperti” avrebbe la funzione di balsamo o almeno di …tisana per aiutare “l’organismo società” a discriminare ciò che è utile per i bambini ( e forse per la maggior parte degli adulti) da ciò che non lo è.


ecopsicologia on line
ecoeconews
newsletter
ecopsicologia in azione
ecopsicologia webzine