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Gemma Galeati
Psicoterapeuta, psicoanalista
"Siamo nati per portare a maturazione e rendere esplicite le funzioni dell'anima contenute nel nostro seme. Dobbiamo in qualche modo rinascere... il disagio, la sofferenza nascono da una fioritura che viene bloccata."

Mi chiamo Gemma Galeati e sono una psicoterapeuta, psicoanalista e ecopsicologa.
L'Ecopsicologia rappresenta per me il punto di unione tra il mio rapporto con la Natura e il mio percorso come psicoterapeuta e ha dato un senso nuovo alla mia vita personale e professionale.

Ho avuto la fortuna di vivere tutta la mia infanzia immersa nel giardino di casa, negli alberi, nelle rose, nei tulipani, nell'orto di mio padre, nel profumo di rosmarino delle sue mani. Era lui l'amante delle piante e ne aveva un'enorme veranda piena. Io e mia sorella trovavamo rifugio in giardino, ricordo interi pomeriggi fuori, con il sole o con la neve, e avevamo un albero speciale con due rami bassi sui quali stavamo appollaiate tantissimo tempo. Il giardino era il nostro posto speciale. Sono cresciuta circondata dai cani e dai gatti che chiamavo sorelle.

Poi è arrivata l'adolescenza e ci siamo trasferiti a Bologna città. Io non volevo trasferirmi ma poi mi sono adattata, tanto che verso i 18 anni sostenevo che sarei andata a vivere in centro, la natura l'avevo dimenticata, o meglio, facevo finta di non averne bisogno, mi sentivo indipendente. Indipendente dalla natura e indipendente dai miei genitori.

Il mio rapporto con la psicologia è iniziato all'ultimo anno di liceo quando studiai Sigmund Freud in Filosofia. Ne rimasi affascinata e feci la tesina di maturità mettendo insieme lui, l'infinito di Leopardi e la geografia astronomica. Il tema era appunto l'infinito, Freud, come lo studio dello spazio, infatti mi aveva aperto una porta sull'infinito, sull'inconscio, sulla parte nascosta di me stessa che non conoscevo e sulla parte nascosta dell'universo. I confini si erano rivelati ai miei occhi come qualcosa di molto più esteso di ciò che pensassi, e ne ero affascinata.

Andai a studiare alla facoltà di Psicologia di Cesena e mi trasferii nella casa al mare dei miei genitori. Per quanto sia affollata durante l'estate, tanto era deserta nel resto dei mesi, e vivevo tra il giardino di casa, la pineta e il mare d'inverno. E nel frattempo avevo capito di non poter fare a meno della natura, di stare a stretto contatto con lei, ed ero passata dal sogno di vivere in centro al sogno di vivere in una casetta immersa nel verde. Perché se ci stai lontano per un po', puoi pensare di non averne bisogno, ma quando ritrovi il legame con lei non puoi più farne a meno.

Quando mi laureai e dovetti scegliere la specializzazione non ebbi dubbi: la psicoanalisi era la mia strada e scelsi l'Istituto Erich Fromm di Bologna. Conoscevo Fromm solo di nome e quando iniziai a leggerlo mi colpì profondamente, parlava di alienazione dell'uomo moderno, di disconnessione dalla Natura... sentii di aver fatto una scelta, inconsapevole, ma giusta.

Nel frattempo ero tornata a Bologna e io facevo molta fatica a vivere in pieno centro: quando ti allontani dalla natura per un po' puoi anche scordarti di quanto ti manchi, ma questa volta il legame si era risvegliato. E così; ho convinto mio marito a trasferirci fuori città, in mezzo alla natura.
Mi ero specializzata, mi ero sposata, avevo avuto due bellissimi bimbi, avevo iniziato a lavorare in studio. Ma entrai in crisi.

E mentre mi trovavo immersa in questa crisi ho iniziato a camminare. Camminare nel vero senso della parola: uscivo di casa e macinavo chilometri, prima uno, poi due, poi sempre di più. Ma non camminavo in città, camminavo immersa nella natura. E la Natura ha iniziato a rispondermi e a farmi da terapeuta. Mentre camminavo venivo affascinata e attratta da un fiore, una foglia, un paesaggio... e nel mettermi a contatto con quell’elemento scoprivo qualcosa su di me. E così mi sono detta: se fa questo effetto a me perché non integrare la Natura nel mio lavoro?

Così ho cercato in internet "psicologia e natura" e ho scoperto il corso di Ecopsicologia. Ed è stato amore a prima vista, ho sentito di aver trovato il tassello mancante, sia per quanto riguarda la mia vita che la mia professione.

La Natura è diventata la mia co-terapeuta (o forse io sono la co-terapeuta e lei è la terapeuta):
nel lavoro in studio (personale e di coppia) utilizzo immagini e metafore naturali per facilitare la conoscenza di sé e propongo delle sedute outdoor nei parchi cittadini; organizzo dei seminari di gruppo esperienziali a diretto contatto con la Natura.

Seminari esperienziali:
- Il bosco spazio della psiche
- Il ciclo delle stagioni fuori e dentro di noi

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